Introduzione

DUE PAROLE PRIMA DI INIZIARE

Spesso, nella vita, l’uomo è sottoposto ad angosce e timori che non possono sempre ricondursi alle problematiche comuni. Uno stato di intima insoddisfazione, di malessere interiore, può spingere qualcuno a porsi domande che esulano dagli orizzonti del quotidiano. Risposte a queste domande possono essere ricercate in varie direzioni, alcune valide, altre meno. La direzione che qui viene proposta, al di là di molta fumosità di orientalismi aprioristici, di spiegazioni razionalistiche o di fantasie new age, è quella di una tradizione Occidentale che non è mai andata perduta.

Occorre però dire che il cammino non è facile. Chi decide di affrontarlo deve possedere una salda motivazione, poiché un naufragio a metà percorso è quanto di meno augurabile ci si possa aspettare. Non qui troveranno, coloro che sono spinti solo dalla delusione, dall’insoddisfazione delle proprie ambizioni profane. Lo studio dell’Ermetismo non è e non potrà essere mai una giustificazione per il nostro Ego, facendoci sentire dei privilegiati perché a conoscenza di cose precluse ai più; né può essere medicina per lenire le sofferenze di un orgoglio ferito dall’impatto con una realtà più forte di noi.

Amore, Umiltà, Fede e Volontà sono le qualità prime che il discepolo deve possedere per affrontare la salita e per approdare, dopo una dura lotta con sé stesso, alla meta. Nell’invisibile si celano molte risposte ma anche molte insidie; il Maestro può indicarci la Via, ma la Verità è, e deve essere, una conquista personale.

 Fratelli di Hermes
discepoli della scuola del Kremmerz